Il viaggio promesso da Progetti Immobiliari attraverso le più belle dimore storiche italiane continua e riprende la sua seconda tappa, per accompagnarti in un itinerario unico e straordinario. Case, ville, parchi e castelli da sogno che rappresentano parte della nostra cultura dell’abitare, del vivere e della bellezza che ha caratterizzato secoli di bellezza archiettonica nelle diverse città del nostro Paese.

Ripartiamo?

13. Villa La Riniera, in provincia di Bologna 

Villa La Riniera si trova nelle prime colline della cittadina medioevale di Castel San Pietro Terme, al confine tra Emilia e Romagna. La sua architettura risale al Cinquecento e la villa porta il nome della Famiglia Rinieri, che la fece costruire. Acquisita nel ‘700 da un ricco mercante, questi la ampliò notevolmente e nell’800 passò ai Marchesi Rusconi, che le diedero un aspetto neoclassico. Nel secondo dopoguerra Villa La Riniera fu acquistata dagli attuali proprietari, che ne hanno nel tempo fatto la loro residenza principale. All’esterno la villa si caratterizza per un grande timpano sovrastante l’ingresso maggiore e due importanti portici sui lati nord e ovest, mentre negli ambienti interni sono presenti diversi affreschi e pannelli a tempera di repertorio figurativo tipicamente neoclassico e settecentesco con paesaggi, figure mitologiche e architetture. Costituisce uno degli elementi storico-architettonici più rilevanti e caratteristici del territorio circostante ed oggi è anche adibita a residenza di charme.

14. Palazzo Apostolico Orsini-Martirano a Lecce

Palazzo Apostolico Orsini oggi Martirano è la risultante di molte trasformazioni e stratificazioni avvenute nei secoli. La facciata è tardo ottocentesca, presenta un ampio androne con volta ribassata attraverso cui si accede alla scala che porta al piano nobile, edificato nel Settecento. La particolarità è senza dubbio il cortile legato ad un giardino rialzato dove si può ammirare una secolare araucaria e un pozzetto rinascimentale. Le stanze seicentesche si affacciano su un giardino una scenografica fontana neoclassica.

15. Palazzo Borghese a Roma

Palazzo Borghese, forse una delle dimore storiche più note in Italia, è anche conosciuta come “il cembalo Borghese” a causa della sua insolita pianta. Era la residenza romana della famiglia Borghese. La sua edificazione fu avviata sotto la proprietà di monsignor Tommaso del Giglio, che lo fece erigere secondo un progetto del Vignola, è considerato una delle quattro meraviglie di Roma insieme a il dado di Farnese, la scala di Caetani e il portone di Carboniani. Il cortile interno, opera di Martino Longhi il vecchio, è circondato da cento colonne di granito e rappresenta la parte ad oggi più interessante dell’edificio. L’inestimabile collezione di pitture del palazzo riempiva 12 grandi sale al piano terra. Tra le altre vi si trovavano: la Deposizione (Pala Baglioni) di Raffaello, la Caccia di Diana e la Sibilla cumana di Domenichino, le opere di Caravaggio Dosso Dossi, il Ratto d’Europa del Cavalier d’Arpino, Madonne di Francesco FranciaLorenzo di CrediAndrea del SartoLorenzo Lotto, Giulio Romano, la Danae di Correggio, di Tiziano L’educazione di Amore e Amor Sacro e Amor Profano, di van Dyck Cristo in croce ed una Deposizione. Oggi le opere si trovano quasi tutte alla Galleria Borghese, dopo il trasferimento avvenuto nel 1891.

16. Palazzo Capponi Antonelli a Roma

Palazzo Capponi Antonelli in verità è la risultanza architettonica e storica dell’unione di due strutture preesistenti, di cui la parte maggiore è composta dal Palazzo Casali, un edificio cinquecentesco di cui rimangono visibili nel cortile i resti di una loggia, oggi murata, con colonne di ordine ionico..

17. Palazzo Gondi a Firenze

Palazzo Gondi presenta e si caratterizza per le sue facciate disegnate con tre ordini di bugnato in pietra forte fu progettato nel 1489 dall’architetto Giuliano da Sangallo per il banchiere Giuliano Gondi il Vecchio, sulle rovine di un antico Teatro Romano. Anche se non di grande dimensioni, solo due campate per tre, il silenzioso e maestoso cortile attrae tuttavia l’attenzione per la ricchezza delle sue decorazioni scultoree, che contrastano con la sobrietà della facciata. Viene considerato uno dei più bei cortili della Firenze rinascimentale. Ciò che lo distingue dagli altri cortili fiorentini è anche l’uso di una scalinata esterna. Il Piano nobile ha un grande salone con soffitto a cassettoni dominato dal caminetto monumentale, in pietra forte, disegnato da Giuliano da Sangallo e sormontato da due grandi statue, Ercole e Sansone, che come Numi Tutelari, proteggono la porta e le finestre del palazzo. Alle pareti una serie di ritratti dei personaggi più famosi dell’importante ramo francese, che sostenne le due regine Medici, Caterina e Maria. Adiacenti, due salotti con affreschi di Matteo Bonechi e Niccolò Contestabili. Oggi è uno dei pochi palazzi fiorentini che appartiene ancora ai discendenti della famiglia che lo fece costruire.

18. Palazzo Lupis, in provincia di Reggio Calabria

Palazzo Lupis, situato a Grotteria in provincia di Reggio Calabria, è una delle più importanti dimore storiche della Calabria. Fu edificato dai feudatari de Luna d’Aragona, il palazzo risale al XIV secolo e venne in potere della famiglia Lupis nel XVII secolo. Tra gli elementi artistici di rilievo il portale monumentale secentesco, l’antica biblioteca che raccoglie oltre settemila volumi, l’archivio familiare con documenti risalenti al XV secolo ed alcune collezioni d’arte. Palazzo Lupis sorge sul sito dell’antica chiesetta di S. Antonio, di cui esiste la cripta, che fu anche “fossa” del carcere baronale. Nel cortile si notano i busti del Barone Capitano Giovanni Lupis von Rammer, inventore del siluro e dello storico e numismatico, marchese Domenico Lupis Crisafi. Le grandi vetrate a piombo riportano lo stemma della casata: “d’azzurro, ai due lupi d’oro controrampanti, linguati di rosso, che reggono un cuore dello stesso”. Il Palazzo sorge nella piazza intestata al Marchese Domenico Lupis Crisafi, nel quartiere “Piazza” del Centro Storico, e gode di una notevole posizione ambientale e panoramica. Appartiene oggi alla fondazione istituita dai discendenti, i Marchesi don Marco e donna Silvia Lupis Macedonio Palermo dei Principi di Santa Margherita ed è aperto al pubblico in foggia di luogo per eventi e b&b.

19. Palazzo Ruspoli a Roma

Senza dubbio, questo palazzo nobiliare romano è uno dei più conosciuti della Capitale, appartenuto appartenuto all’omonima famiglia dell’aristocrazia papalina della quale porta il nome. Si trova in Via del Corso, nel centro storico di Roma. Non è sempre stato dei Ruspoli, il primo nucleo di Palazzo Ruspoli fu costruito nel 1556 da Francesco Jacobilli. Il fiorentino Orazio Rucellai lo acquistò nel 1583, dando incarico a Bartolomeo Ammannati di trasformarlo in una magnifica residenza. L’architetto, che conferì all’edificio un severo impianto rinascimentale, prolungò l’ala, realizzò una loggia sul piano rialzato aperta sul giardino ed una galleria sul piano nobile. Dai Rucellai il palazzo passò ai Caetani che realizzarono, tra l’altro, lo scalone d’onore composto da cento gradini di marmo, considerato una delle quattro meraviglie di Roma. Nel 1713, il Caetani, indebitato con i Principi Ruspoli, cedette loro il palazzo ed ad oggi ne sono ancora i proprietari. Nel Settecento vi soggiornò il celebre musicista tedesco Georg Friedrich Händel che qui compose l’oratorio La Resurrezione e che sempre qui fu maestro di cappella per conto dei principi Ruspoli. Durante la prima parte del XIX secolo e sino al 1879, su iniziativa dei Ruspoli stessi, la parte del pianterreno venne adibita per attività commerciali e qui venne aperto il rinomato “Caffè Nuovo”, uno dei locali più eleganti ed esclusivi della città. Tra gli ospiti illustri che vennero in visita al palazzo della famiglia Ruspoli, si ricorda l’imperatore francese Napoleone III che qui venne a soggiornare ancora ragazzo insieme a sua madre, Ortensia di Beauharnais che commissionò col permesso dei proprietari alcuni affreschi per la sua permanenza, di squisito gusto francese primo impero. La famiglia Bonaparte rimase così impressionata da Roma e da Palazzo Ruspoli che nel 1859 un cugino di Napoleone III, Napoleone-Carlo Bonaparte, sposò qui la principessa Cristina Ruspoli, stabilendo definitivamente un legame stretto tra le famiglie Ruspoli e Bonaparte. Nel giardino di Palazzo Ruspoli, nel 1870, si svolse uno degli ultimi combattimenti tra i bersaglieri piemontesi e l’esercito pontificio dopo la Breccia di Porta Pia, scontro nel quale finirono uccisi 19 zuavi del Papa. In quest’occasione la principessa Cristina Ruspoli raccolse la bandiera che sventolava sopra il portale di accesso alla città e la conservò poi nel proprio palazzo romano dove è rimasta sino al 2011 quando, in occasione delle celebrazioni per il 150º anniversario dell’Unità d’Italia, la bandiera è stata restituita dal principe Sforza Ruspoli alla Città del Vaticano, con una solenne cerimonia.]

20. Palazzo Tamborino oggi Cezzi, a Lecce 

Palazzo Tamborino Cezzi è una aristocratica dimora nel centro storico di Lecce; L’edificio fu innalzato intorno alla metà del Cinquecento da Giacomo Mele. Diquesto suo periodo più antico il palazzo conserva ancora gli ambienti rinascimentali del piano terreno. Dalla seconda metà dell’Ottocento la dimora appartiene alla famiglia Tamborino: i Cezzi, attuali proprietari, ne sono i discendenti in linea materna. L’impianto della residenza, nello stile tardo rinascimentale, mostra le antiche scuderie e gli appartamenti del piano terreno, caratterizzati da ampi ambienti con volte a stella decorate con fiori, frutti e mascheroni scolpiti. Il tutto è armonizzato con le prospettive architettoniche neoclassiche ottocentesche, con i loro androni a sesto ribassato, l’atrio scoperto con vista galleria, i portici, le colonne e i capitelli, e, in alto, le grandi finestre serliane della galleria; il piano superiore – cui si accede da una scala marmorea – è articolato tra sale di rappresentanza e l’ala privata della famiglia. Al secondo piano si trovano le mansarde, alcune di origine e struttura settecentesca, con vista sui tetti del centro storico di Lecce.
Degli interventi di consolidamento disposti da Achille Tamborino a fine ottocento oggi il risultato è in una rielaborazione eclettico/neoclassico/liberty, di cui occuparono l’ingegnere Antonio Guariglia e l’architetto neomanierista Luigi Morrone. Fra gli artisti dell’epoca che contribuiscono alla ristrutturazione scenografica del palazzo troviamo i fratelli Peluso di Tricase, con i mosaici policromi e i lavori in litocemento; il pittore Domenico Battista, autore delle tempere; lo scultore e ceramista Angelo Antonio Paladini che arredòl’edificio con le ceramiche e terrecotte  – tra cui la statua di giovane africana posta sullo snodo della scala che porta al piano nobile – e Luigi Guacci con opere in bronzo.

21. Villa di Corliano, in provincia di Pisa

Villa di Corliano, situata a San Giuliano Terme, è nota anche come “Palazzo al Borgo di Corliano” appartiene alla famiglia Agostini Venerosi della Seta dal 1536; fu acquistata a Palermo dagli Spini di Firenze che l’avevano costruita nel 1448 sui ruderi del castello dei Pagano e della domus della gens Venuleia del 92 d.C.  Al suo esterno presenta decorazioni con graffiti cinquecenteschi tipici del manierismo fiorentino e conserva al suo interno affreschi di Andrea Boscoli (1592) e di Nicola Matraini (1750). È parte di un più ampio complesso monumentale di epoca settecentesca per mano dell’architetto Ignazio Pellegrini, composto dalla cappella gentilizia, dalla fattoria – realizzata dall’architetto Ignazio Pellegrini nel 1755 – , dal frantoio, dalle scuderie, dalla kaffeehaus e da un parco di enorme fascino di circa 3 ettari che conta alcune piante secolari e racchiuso entro la cinta muraria ed è parte dell’area protetta dei monti pisani. Il complesso monumentale oggi ospita in una autentica atmosfera nobiliare fra storia, natura ed arte. Il fiorentino Vincenzo di Luca Pitti descriveva la Villa di Corliano come “il più bel Palazzo che sia intorno Pisa” nel 1616. 

22. Villa da Schio, in provincia di Vicenza

Villa da Schio è un complesso monumentale fatto edificare dalla Famiglia Piovene nella seconda metà del ‘600 e si estende ai piedi delle colline del monte Castello e del monte Santo Stefano. La villa, attribuita all’architetto Antonio Pizzocaro, che seguì la lezione palladiana, si sviluppa attorno a due grandi corti. Per poter disporre del parco, i Piovene fecero deviare il torrente Poscola che altrimenti sarebbe passato attraverso il parco stesso, deturpandone l’armonia. Il corpo centrale della villa, presenta la classica struttura delle ville venete: un cortile interno contornato da un imponente colonnato con le barchesse e la Cappella. Studi recenti hanno mostrato che dapprima vi erano due distinti corpi di fabbrica, l’uno adiacente all’attuale cappella, e l’altro nella zona retrostante le barchesse. Dalla famiglia Piovene, la villa passò per eredità alla famiglia da Porto e successivamente alla famiglia da Schio attuale proprietaria.
Oggi la villa è una location esclusiva sia eventi privati che luogo dove trovare ospitalità.

23. Villa Spinola Grillo, a Genova

Villa Spinola Grillo fu costruita nel 1723 a mezza costa sulle pendici del Bric Belvedere per gli Spinola ed attualmente è proprietà della famiglia Grillo. Gli immobili, che comprendevano oltre al palazzo varie case coloniche e vasti appezzamenti di terreno tra i quali anche un piccolo bosco di castagni, rimangono agli Spinola fino al 1858, fino a quando l’ultima erede vende i propri possedimenti ad Angela Fabbiani, vedova di Ambrogio Grillo. L’edificio è a pianta rettangolare con il fronte principale rivolto verso il mare, preceduto da due bassi avancorpi con copertura a terrazzo protesi ad incorniciare la doppia scala, che immette direttamente al salone. Da questo, attraverso un vestibolo, si accede direttamente al giardino che si sviluppa a monte della costruzione.

24. Parco Villa Kechler de Asarta in provincia di Udine

Le origini di Villa Kechler de Asarta seguono la storia del Feudo di Fraforeano che, secondo documenti risalenti addirittura al 1275, era stato concesso dal patriarca di Aquileia ai Conti di Varmo. Il complesso architettonico, tuttavia, deve il suo aspetto odierno a trasformazioni avvenute in particolare nella seconda metà dell’800 per volere di Vittorio de Asarta. Attualmente la villa e il parco sono di proprietà della famiglia Kechler che li hanno ricevuti in eredità dai de Asarta, ramo di una illustre famiglia spagnola trasferitosi in Italia intorno al 1700, che li aveva comperati nel 1883. Il complesso architettonico, con la casa dominicale affiancata da barchesse, originariamente destinate ad uso agricolo, deve il suo aspetto attuale a trasformazioni avvenute nella seconda metà dell’800 per volere di Vittorio de Asarta, che introdusse nella gestione della tenuta agricola una radicale modernizzazione – primo impiego mondiale dell’aratura elettrica – La villa è uno straordinario esempio di architettura dei giardini: il suo parco è di circa tre ettari e si estende a sud-ovest della villa, lungo l’argine del fiume Tagliamento, ed è attribuito all’architetto Jappelli, che vi lavorò attorno alla metà dell’800.

25. Villa di Poggio Reale, in provincia di Firenze

 La Villa Poggio Reale si trova a Rufina, in provincia di Firenze. Il suo primo impianto architettonico risale al XVI secolo; essa fu edificata per volere della famiglia fiorentina dei Mormorai. Da essi passò in proprietà, nel corso del XVII secolo, ai Berardi, sotto i quali subì importanti ampliamenti. Acquistata ai primi dell’800 dai Liccioli, passò ai Valsé Pantellini nel periodo postunitario per diventare infine proprietà della famiglia Spalletti nel 1936. Attualmente è parte del patrimonio del Comune di Rufina, a seguito dell’acquisto avvenuto nel 1988. La Villa è composta da un corpo centrale che si articola su quattro livelli: il seminterrato in cui si trovano la cucina, le cantine e la tinaia – oggi occupata dal Museo della Vite e del Vino – il piano terra, in cui si trova un grande salone su cui si affacciano quattro sale; il primo piano composto da sette stanze; e infine la soffitta. All’esterno si trovano una cappella gentilizia del XIX secolo, la foresteria e la limonaia ed un parco sempre aperto al pubblico.

Termina così il nostro viaggio attraverso le più belle dimore storiche con Progetti Immobiliari ben sapendo che le meraviglie architettoniche del Belpaese non si fermano certo all’esiguo numero di 25… ma questa rappresentata fino ad ora è di certo una buona lista per intraprendere la conoscenza dell’Italia da queste mete.

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