Superbonus, Agenzia delle Entrate, Variazioni Catastali: il nuovo anno si apre con controlli e nuove disposizioni. Il 2024 e la nuova Legge di Bilancio approvata dal Parlamento ci pongono di fronte a nuove direttiva. I consulenti di Progetti Immobiliari hanno deciso, perciò, di produrre un piccolo memorandum attraverso il Blog.

LA LEGGE DI BILANCIO 2024

Tra le nuove disposizioni che ha introdotto la Legge di Bilancio 2024 in merito al Superbonus ce ne sono alcune che riguardano, nello specifico, le dichiarazioni di variazione catastale successive ad interventi edilizi ammessi dall’agevolazione. Cosa significa? Ciò si traduce in un un impatto sulle pratiche immobiliari e sulle responsabilità contestuali dei proprietari.

Tale riforma intende incrementare il processo di trasparenza e la correttezza nella gestione delle variazioni immobiliari. L’ obiettivo, infatti, è principalmente quello di garantire che tutte le modifiche effettuate su un immobile, soprattutto quelli in linea con le agevolazioni del Superbonus, siano correttamente documentate e ovviamente dichiarate all’Agenzia delle Entrate, permettendo di creare una prospettiva rigorosa per la gestione delle variazioni catastali relative agli interventi edilizi che hanno beneficiato del Superbonus.

COSA CAMBIA IN MERITO A SUPERBONUS E VARIAZIONI CATASTALI?

Innanzitutto, le variazioni catastali non risultano sempre obbligatorie, come abbiamo visto in altre occasioni con i nostri consulenti, in seguito ad interventi mirati all’efficientamento energetico o alla riduzione del rischio sismico. Però queste si fanno necessarie quando simili interventi modificano elementi nodali dell’immobile come la classe, la consistenza o la rendita. Tali cambiamenti, infatti, possono portare ad un impatto significativo sia sul valore di mercato degli immobili che sulla loro capacità di originare reddito, influenzando, in tal modo, la rendita catastale registrata.

La nuova normativa, dunque, incarica l’Agenzia delle Entrate di verificare che siano presentate le dichiarazioni di variazione catastale. Tali verifiche si basano su cosiddette liste selettive che sono state elaborate attraverso tecnologie avanzate, capaci di garantire una accurata e tempestiva analisi delle informazioni. Qualora non si presentassero le dichiarazioni richieste, l’Agenzia è in grado di inviare comunicazioni specifiche ai contribuenti, tese al raggiuntimento di una maggiore conformità alle normative.

OBBLIGO DI COMUNICAZIONE: QUANDO SCATTA?

In linea generale, si ha l’obbligo di presentare una dichiarazione di variazione al Catasto ogni qualvolta si effettuano interventi edilizi di costruzione, ristrutturazione, ampliamento, frazionamento, oppure effettuate annessioni, cessioni o acquisizioni di dipendenze esclusive o comuni, cambio di destinazione d’uso, eccetera, che incidano sullo stato, la consistenza e attribuzione della categoria e classe dell’unità dell’immobile soggetto di intervento.

Perciò, in particolare, costituisce variazione catastale qualsiasi “incoerenza che rappresenta fattispecie per la quale è obbligatoria la presentazione di un atto di aggiornamento catastale, ai sensi dell’art. 17 del R.D.L 13/04/1939, n. 652.”

L’obbligo di dichiarazione si configura in molteplici situazioni, ad esempio:

  • Interventi che modificano significativamente la distribuzione degli spazi interni o l’utilizzo di spazi esterni.
  • Modifiche alla destinazione d’uso di specifici ambienti.
  • Interventi che impattano sulla consistenza o sulla classe dell’unità immobiliare.
  • Modifiche che influenzano la rendita catastale, come l’installazione di impianti fotovoltaici.
CONTROLLI DELL’AGENZIA DELL’ENTRATA

Il controllo effettuato dall’Agenzia delle Entrare consisterà principalmente nella identificazione dei soggetti che hanno beneficiato delle detrazioni del Superbonus e della verifica di coerenza tra gli interventi effettuati e le risultanze catastali. Naturalmente, tutto ciò, dipende dal tipo di interventi edilizi eseguiti così come dalla loro incidenza sulla rendita catastale dell’immobile.

Essenzialmente, le lettere di compliance inviate dall’Agenzia debbono perciò assicurare che lo stato degli immobili rifletta in modo corretto e coerente le variazioni catastali dovute agli interventi effettuati. Questo comporta che i proprietari degli immobili dovranno poter dimostrare senza difetto la coerenza tra i lavori svolti e le modifiche apportate nella documentazione catastale.

Come già detto, però, non tutte le variazioni sono considerate significative ai fini catastali. Alcune modifiche, infatti, considerate minori, ovvero che non influenzano la consistenza o la destinazione d’uso degli ambienti, non danno seguito a variazioni di elementi non rilevanti per la determinazione della rendita stessa, proprio come avevamo evidenziato in un altro articolo del nostro Blog.

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