Il taglio dei tassi relativi ai mutui sembra sempre più vicino e come conseguenza si avrebbe una riduzione della rata mensile media. Considerando la frenata relativa al rialzo dei mutui si sta avendo una importante riduzione delle rate mensili tanto da esser stato stimato con un risparmio di circa 576 annui. Nel frattempo, dalla Banca Centrale Europa si è in attesa della riduzione dei tassi di interesse, inizialmente prevista per giugno 2024.

I consulenti di Progetti Immobiliari in questo nuovo focus del nostro Blog seguono le diverse notizie che si stanno susseguendo, proviamo a capirne di più insieme.

BCE: PAROLA A CHRISTINE LAGARDE

A marzo, Christine Lagarde aveva affermato che nonostante i primi dati del trimestre fossero pochi ma orientati in un certo modo, le aspettative di mercato sembravano già «convergere meglio». Ciò, dunque, seppur in continuo aggiornamento, porterebbe la BCE a tagliare i tassi a giugno senza attendere che l’inflazione giunga al 2%: il prossimo mese, perciò, potrebbe essere quello giusto.

In generale, l’andamento delle ultime stime economiche e bancarie sui mutui hanno confermato una tendenza di tipo rassicurante, evidenziata già agli inizi del 2024. Il calo dei tassi di interesse sta alleggerendo, senza dubbio, il peso delle rate. Questa è, naturalmente, una buona notizia soprattutto per chi ha scelto e sostiene mutui variabili, quelli maggiormente colpiti dalla lunga sequenza dei rialzi e aumenti.

In realtà, la decisione sui tassi di interesse era ampiamente attesa. Per Reuters il 90% degli economisti prevedeva che il primo taglio dei tassi di interesse non ci sarebbe stato prima di giugno. Dopo la riunione BCE di aprile, le operazioni di rifinanziamento principali e i tassi di interesse sulle operazioni di rifinanziamento marginale e sui depositi presso la banca centrale sono stati lasciati invariati, su percentuali al 4,50%, al 4,75% e al 4,00%.

MERCATO E TAGLIO DEI TASSI: QUALI INFLUENZE SUI MERCATI?

Solitamente i mercati azionari salgono quando sono previste riduzioni dei tassi, e i mercati obbligazionari ne soffrono. Quando i tassi di interesse sono alti, un calo si traduce in una riduzione dei rendimenti obbligazionari, che spinge i prezzi delle obbligazioni verso l’alto. Tassi più bassi rendono i bond emessi durante un periodo di tassi elevati, più interessanti per i rendimenti.
Tuttavia, i tassi più bassi rendono più convenienti i debiti al consumo e i mutui ipotecari. In uno degli ultimi Bollettini economici, la BCE ha dichiarato che i tassi sui prestiti alle imprese sono diminuiti, fino al 5,2% alla fine del 2023, mentre i tassi sui mutui ipotecari sono aumentati ulteriormente fino al 4,0%.

Bankitalia e ABI hanno riscontrato, difatti, una inversione di tendenza dei mercati sui tassi dei mutui; L’ABI, a marzo, ha sottolinato come i tassi di interesse sulle nuove operazioni di finanziamento siano in diminuzione. Nello specifico il tasso medio sulle nuove operazioni per l’acquisto di abitazioni è diminuito al 3,79%, rispetto al 3,89% di febbraio 2024 e rispetto al 4,42% di dicembre 2023.

BCE, INFLAZIONE E TAGLI

Seguendo analisi, bollettini ed anticipazioni, sembra che il taglio ufficiale dei tassi di interesse sia davvero alle porte. Se anche nelle prossime settimane l’inflazione procederà l’obiettivo del 2% nell’Eurozona, a giugno 2024, la BCE potrebbe forse ridurre di 25 punti base il costo del denaro. Ammettiamo che si tratta di una flessione molto attesa, dopo i 10 rialzi consecutivi degli interessi avuti da luglio 2022 a settembre 2023, tesi a contrastare la crescita dell’inflazione in Europa e che si sono tradotti in un vero salasso sulla rata mensile del mutuo dei clienti.

Una flessione che, come già detto, si rifletterebbe in particolare sui mutui a tasso variabile, la cui rata è legata agli andamenti dell’Euribor. In più, il calo delle rate dei mutui per la casa emerge anche dai calcoli della UNC – Unione Nazionale Consumatori

MUTUI VARIABILI E RISPARMIO

Ma quanto si risparmia con un mutuo variabile? Domanda che spesso si pongono anche i nostri clienti.
Secondo Bankitalia e Istat, siamo in un quadro incoraggiante per l’economia italiana. Nell’ultimo periodo si sono allineati degli eventi positivi nella produzione e nei mercati dei prestiti finanziari. Vediamo quali:

  • aumento vendite al dettaglio, per volumi e valore (+0,1%);
  • crescita grande distribuzione (+4%) e piccole imprese alimentari (+1%);
  • calo dei tassi sui mutui (Taeg medio 4,31%).

Dunque, il calo dei tassi avrà benefici anche sul bilancio familiare di chi ha sottoscritto un mutuo variabile negli ultimi mesi, quantificata in una riduzione media mensile stimata intorno ai 48 euro, da sommare poi in termini annui.

CALO SUI MUTUI

Osservando in generale la tendenza positiva delineata dai veri report sul primo trimestre del 2024, confermata ad aprile, i tassi di interesse sui mutui e sui mercati continuano a diminuire.
Di seguito alcuni esempi:

  • 3,79%: Tasso medio sulle nuove operazioni per acquisto di abitazioni, (3,89% a febbraio, 4,42% a dicembre 2023);
  • 5,26%: Tasso medio sulle nuove operazioni di finanziamento alle imprese: (5,34% a febbraio 2024, 5,45% a dicembre 2023);
  • 4,79%: Tasso medio sul totale dei prestiti: (4,80% nel mese precedente).

Nelle prime settimane di aprile 2024 questi erano i dati registrati:

  • Tasso sui BTP: 3,78% (-121 punti rispetto al massimo di ottobre 2023);
  • Tasso IRS a 10 anni: 2,68% (-84 punti rispetto al massimo di ottobre 2023);
  • Tasso sui BOT a sei mesi: 3,67% (-38 punti rispetto al massimo di ottobre 2023);
  • Euribor a 3 mesi: 3,89% (-11 punti rispetto al massimo di ottobre 2023).

Non resta, ora, che aspettare nuove dichiarazioni dalla BCE, la risposta dei mercati e delle banche, in fiduciosa attesa di buone notizie.

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